Documenti contrattualmente rilevanti

In questa pagina troverete tutte le informazioni contrattualmente rilevanti riguardante i Servizi Sanitari Erogati.

 

  • Al momento della prenotazione telefonica o tramite sito web, o tramite app, il paziente deve fornire i propri dati anagrafici e il numero di cellulare. In questa fase è possibile conoscere il costo delle prestazioni richieste;
  • In sede quando il paziente si presenta per effettuare la prestazione si deve fornire il documento di riconoscimento (possibilmente carta di identità) in corso di validità che verrà scannerizzato e archiviato nell’anagrafica del paziente e il codice fiscale/tessera sanitaria. Per gli esami di Radiologia e TAC viene richiesta la prescrizione medica, come previsto dalla normativa. Ogni volta che il paziente si reca nella struttura verrà invitato a firmare l’informativa sulla privacy e il consenso alla prestazione da erogare. (v. Informativa Privacy – v. Consenso esec. e scheda di ritiro Mod. SRIT);
  • Per conoscere le attrezzature del centro abbiamo preparato questo opuscolo riepilogativo (v. brochure);
  • Elenco delle prestazioni mediche, specialisti ed orari di visita e preventivi per analisi cliniche: clicca qui per accedere al portale web di prenotazioni online (Prenotazioni);
  • Ti informiamo inoltre che è tuo diritto, in qualità di paziente della nostra Organizzazione, attivare il DSE Dossier Sanitario Elettronico, mentre per prestazioni di Medicina del Lavoro e Neuropsichiatria infantile e logopedia il consenso al DSE è propedeutico all’esecuzione delle prestazioni. Approfondisci scaricando l’informativa allegata! (Consenso DSE);
  • La descrizione delle prestazioni ed i rischi connessi: visualizza di seguito le descrizioni delle prestazioni più frequenti e i loro consensi informati.

CONSENSO INFORMATO TAMPONE ANTIGENICO RICERCA COVID-19
>> Scarica il consenso informato qui (pdf).
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CONSENSO INFORMATO TEST RAPIDO QUALITATIVO COVID-19
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TAMPONE RINO-FARINGEO MOLECOLARE RICERCA COVID-19
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ANALISI DI LABORATORIO (Cosa è necessario sapere)

Consegna dei referti: le tempistiche di refertazione comunicate al momento dell’accettazione e presenti nel Mod. SRIT alla voce “Il referto potra’ essere ritirato a partire dal giorno…..” sono soggette a variazioni. Infatti i dati costituendi il referto diagnostico possono essere soggetti ad approfondimenti, riesecuzioni, consulti con altri professionisti interni ed esterni.
Raccolta di campioni per esame delle urine: è bene raccogliere le urine, possibilmente del mattino, in una fialetta sterile, dopo un’accurata pulizia dei genitali. Nel caso il paziente non può portare il campione subito in laboratorio, esso si può conservare in frigo per 24 ore. Per campioni consegnati in laboratorio dal lunedì al venerdì entro le 10:00 si assicura la risposta nel pomeriggio.
Raccolta di campioni per urinocolture: è bene raccogliere le urine del mattino in un contenitore sterile, dopo aver eseguito un’accurata pulizia dei genitali e aver scartato il primo getto di urine, poi continuare ad urinare direttamente nel contenitore. Il contenitore deve essere chiuso subito dopo la raccolta, facendo attenzione a non toccarlo all’interno. Nel caso il paziente non può portare il campione subito in laboratorio, esso si può conservare in frigo per 24 ore. Per effettuare questo esame è importante per una attendibilità della risposta eseguire in modo corretto la raccolta e non essere sotto trattamento antibiotico. Nel caso l’esame venga richiesto dopo una cura antibiotica è necessario averla sospesa da almeno 8-10 giorni. La risposta di una urinocoltura viene consegnata dopo 24 ore.
Raccolta delle urine delle 24 ore: il giorno che si inizia la raccolta svuotare la vescica, quindi raccogliere tutte le urine emesse fino al giorno successivo (alla stessa ora dello svuotamento) in apposito contenitore. I tempi di risposta verranno comunicati al momento dell’accettazione del campione in base all’esame da effettuare.
Raccolta delle urine per esame citologico: per tre mattine, possibilmente consecutive, raccogliere un campione di urine (non la prima parte del getto, ma quella intermedia o finale) in un contenitore per le urine. Conservarlo in frigo se non può essere consegnato subito. La risposta viene garantita dopo la consegna del terzo campione.
Raccolta di campioni per esami da eseguire su feci (coprocoltura, Candida, Adenovirus, Rotavirus, Giardia, parassiti, Helicobacter pylori, Campilobacter, Clostridium difficile, sangue occulto, ecc..): il campione di feci deve essere raccolto nell’apposito contenitore munito di paletta. Emettere le feci su una superficie asciutta e pulita (vaso, catino, carta igienica, non nel wc) e raccogliere con la paletta un quantitativo di feci delle dimensioni di una noce nel caso di feci formate o per un terzo del volume del contenitore nel caso di feci liquide o scomposte (non riempire completamente il contenitore). Richiudere il contenitore. Nel caso di coprocoltura o esami colturali su feci il paziente non deve essere sotto terapia antibiotica o deve averla sospesa da almeno 8-10 giorni. Per la ricerca dell’Helicobacter Pylori su feci nelle quattro settimane antecedenti la raccolta non deve essere effettuata nessuna terapia antibiotica. Per la ricerca del sangue occulto il test in uso si basa sulla ricerca dell’emoglobina umana (metodo immunologico) e non necessita di dieta preliminare. Se la ricerca si richiede su tre campioni si possono raccogliere in tre giorni consecutivi e consegnare tutti e tre insieme conservandoli in frigorifero.
Scotch test per la ricerca di ossiuri: al risveglio, prima di lavarsi, applicare sul contorno dell’apertura anale un pezzo di scotch trasparente (circa 4 cm), facendolo ben aderire, poi togliere il nastro adesivo e incollarlo sulla superficie di un vetrino da laboratorio (può essere fornito dallo stesso laboratorio).
Raccolta di campioni per esame del liquido seminale (spermiogramma): il campione può essere raccolto di mattina dal lunedi al venerdi in un contenitore sterile ad imboccatura larga (barattolo da urinocoltura). La raccolta deve essere effettuata dopo astinenza sessuale di 4-5 giorni. Una volta raccolto il campione deve essere immediatamente consegnato in laboratorio (entro massimo 20 minuti) cercando di mantenerlo a temperatura corporea (avvolgendolo per esempio con ovatta e mettendolo nella tasca del giaccone). La risposta viene consegnata il giorno successivo alla consegna.

 

PREPARAZIONI PER ANALISI DEL SANGUE
Per le analisi del sangue è consigliabile recarsi a digiuno presso una delle nostre sedi.
Ci sono degli esami del sangue che richiedono da parte del paziente delle piccole attenzioni:
Prelievo del sangue venoso per la Digossina: effettuare il prelievo tra le 12 e le 24 ore dopo l’assunzione del farmaco e seguendo il consiglio del medico curante.
Prelievo del sangue venoso per farmaci anti-epilettici e Litio: effettuare il prelievo prima dell’assunzione del farmaco.
Prelievo del sangue venoso per dosaggio ormoni tiroidei: non è necessario il digiuno, nei 2-3 mesi precedenti non si deve essere stati sottoposti ad esami con mezzo di contrasto iodato.
Prelievo venoso per dosaggio della prolattina: Il prelievo deve essere eseguito a digiuno e a riposo, per cui prima dell’esame il Paziente viene fatto sdraiare sul lettino per 20-30 minuti.
Prelievo venoso per il dosaggio del PSA: è consigliabile astenersi da rapporti sessuali la sera precedente il prelievo. Nei dieci giorni precedenti non effettuare esplorazioni rettali o colonscopie.
Curva da carico di glucosio: si esegue un primo prelievo a digiuno, quindi si somministrano 75 gr. di glucosio sciolto in acqua e si provvede ad un prelievo di sangue dopo 2 ore. Per un esame più dettagliato e preciso si esegue un prelievo di sangue ogni 30 minuti fino alla terza-quarta ora. Si consiglia di giungere in laboratorio muniti di 75 gr. di glucosio da comprare in farmacia.
Prelievo di sangue venoso per intolleranze alimentari: il prelievo viene effettuato esclusivamente a digiuno da almeno 8-10 ore. Sotto controllo medico sospendere almeno 48 ore prima del prelievo i farmaci a base di cortisone o altri steroidi.
Prelievo per glicemia post-prandiale: nei tre giorni precedenti l’esame il paziente non deve variare le proprie abitudini alimentari e il pasto deve contenere almeno 100 grammi di glucosio. Il prelievo venoso viene eseguito due ore dopo la fine del pasto.


RISCHI:

  • Bisogna tenere premuto il batuffolo di cotone per 10 minuti perché altrimenti si potrebbe generare un versamento. L’assunzione di particolari farmaci potrebbe ritardare la coagulazione;
  • Pazienti particolarmente sensibili o in stato emozionale alterato potrebbero svenire. Per tale ragione è importante accordare preliminarmente con l’operatore la posizione del prelievo (seduto, sdraiato, con assistenza di personale aggiuntivo, ecc..);
  • In ogni caso si consiglia di avvertire l’operatore prima di iniziare il prelievo.
PRELIEVO MICROBIOLOGICO DI TAMPONI E PAP-TEST
Tampone faringeo: è consigliabile un digiuno di circa 30 minuti. La terapia antibiotica deve essere sospesa da almeno 8 giorni, salvo diversa indicazione del medico curante. La risposta viene consegnata entro 48 ore. Nel referto del tampone faringeo colturale viene indicata la presenza o assenza dello Streptococco beta emolitico di Gruppo A e viene indicata la conta delle colonie per fornire un’informazione maggiore sull’esito dell’esame a differenza del test rapido. Nel referto non vengono indicati i valori minimi e massimi di riferimento di normalità relativi alla conta delle colonie dello streptococco beta emolitico di Gruppo A , in quanto lo stesso è un germe non saprofita. Il tampone faringeo colturale non sostituisce il quadro clinico, la scelta di trattare farmacologicamente la presenza dello Streptococco beta emolitico di Gruppo A è a discrezione del medico curante in base alla conta delle colonie, all’anamnesi e alla storia clinica del paziente.
Tampone auricolare: è preferibile non pulire in alcun modo il condotto auricolare prima del prelievo. La terapia antibiotica deve essere sospesa da almeno 8 giorni salvo diversa indicazione del medico curante. La risposta viene consegnata dopo 48 ore.
Tampone vaginale o uretrale femminile: è consigliabile che le perdite ematiche mestruali siano terminate da almeno tre giorni ed astenersi dai rapporti sessuali la sera antecedente l’esame. La mattina in cui si desidera effettuare il prelievo lavarsi possibilmente i genitali solo con acqua. La terapia antibiotica o antimicotica deve essere sospesa da almeno 8 giorni. La risposta viene consegnata dopo 48 ore. Successivamente al prelievo si potrebbero presentare delle piccole perdite ematiche.
Tampone uretrale maschile: è consigliabile astenersi dai rapporti sessuali la sera antecedente l’esame, non urinare per quattro ore prima dell’esame e aver sospeso la terapia antibiotica e antimicotica da almeno 8 giorni. La risposta viene consegnata dopo 48 ore.
Pap-test (striscio vaginale): è preferibile non eseguire il prelievo durante il ciclo mestruale e nei giorni immediatamente successivi; il periodo consigliabile è attorno alla metà del ciclo. E’ bene astenersi dai rapporti sessuali nelle 24 ore che precedono il test ed evitare lavande interne o impiegare creme, ovuli o candelette vaginali nelle 24 ore precedenti. Non è necessario sospendere terapie salvo diversa indicazione del curante. In seguito al prelievo del pap-test la paziente potrebbe presentare nelle ore successive delle piccole perdite ematiche rosate.
PANORAMA TEST (per il prelievo è necessario prendere un appuntamento)

Test Panorama è il più innovativo test prenatale non invasivo su Dna fetale ad oggi disponibile. Questo Test analizza direttamente il DNA fetale circolante nel sangue materno tramite l’esclusiva tecnologia SNPs Assay (polimorfismi a singolo nucleotide) e valuta il rischio delle principali anomalie cromosomiche fetali relative ai cromosomi 21, 18, 13, X e Y, la triploidia e di 5 microdelezioni cromosomiche.

Durante la gravidanza, infatti, alcune delle cellule del trofoblasto rilasciano DNA (DNA libero fetale) nel circolo sanguigno materno, mescolandosi al DNA libero materno. La quantità del DNA libero nel sangue materno proveniente dal feto è detto “frazione fetale”, che viene espressa come valore % nel referto di questo test.

Test Panorama calcola il rischio di aneuploidie cromosomiche fetali tramite il sequenziamento diretto di circa 20.000 SNPs, estrapolando l’esatta sequenza del DNA fetale per ogni cromosoma analizzato.

Il referto viene elaborato impiegando l’algoritmo NATUS© di Natera che integra le informazioni genetiche del feto con i dati anamnestici della paziente, fornendo una valutazione del rischio personalizzata.

Il test è:

  • Precoce: è accessibile già dalla 9° settimana di gestazione e permette una tempestiva pianificazione della gravidanza;
  • Preciso: è l’unico Test prenatale non invasivo che analizza direttamente il DNA fetale. Per questa ragione è fra i più precisi Test disponibili;
  • Affidabile: presenta la più ridotta percentuale di falsi positivi rispetto ad ogni altro test su DNA fetale;
  • Personalizzato: il risultato offerto dal test è un rischio personalizzato calcolato in base a dati genetici del feto elaborati assieme a notizie cliniche della futura mamma (età, peso, epoca gestazionale e quantità di DNA fetale), grazie all’algoritmo NATUS©;
  • Sicuro: è un test sicuro per la futura mamma e per il feto che può evitare il ricorso alle tradizionali tecniche invasive, riducendo così il rischio ad esse collegato;
  • Attendibile: per assicurare alti standard qualitativi e di sicurezza le analisi di questo test vengono effettuate negli Stati Uniti, dove la numerosità dei campioni testati e l’esperienza maturata garantiscono l’attendibilità assoluta del dato in linea con le performance del test.
  • Garantito: tutte le fasi di questo processo vengono coordinate da Geneticlab, un Laboratorio autorizzato e riconosciuto dalla Società Italiana di Genetica Umana, certificato ISO 9001, ISO 13485 e che lavora in conformità alla norma ISO 15189, secondo gli Statement Internazionali;
  • Follow-up gratutito: In caso di Test Panorama positivo Geneticlab offre gratuitamente l’analisi citogenetica invasiva e QF-PCR (villocentesi + QFPCR o amniocentesi + QFPCR) e l’analisi su cariotipo molecolare CGH – Array e amniocentesi o villocentesi + QFPCR.

Come si effettua il Test Panorama:

  • Per effettuare il test è sufficiente un semplice prelievo ematico con 2 provette idonee marcate CE-IVD fornite in un apposito kit;
  • Il prelievo può essere eseguito già dalla 9° settimana di gestazione. E’ facoltativo e non obbligatorio il prelievo di un tampone buccale del padre biologico;
  • L’esame è pronto in 8-10 giorni lavorativi.

Chi può eseguire il Test
Questo test può essere eseguito su tutte le gravidanze singole e autologhe. Non può essere eseguito su gravidanze gemellari o ottenute da ovodonazione. Questo test è particolarmente consigliato a future mamme con:

  • Età materna avanzata;
  • Screening combinato di primo trimestre a rischio;
  • Precedente gravidanza con anomalia cromosomiche che coinvolgono 21, 18, 13, X e Y;
  • Anomalie ecografiche;
  • Storia familiare di anomalia cromosomiche che coinvolgono 21, 18, 13, X e Y.

Test Panorama Plus (da sangue materno già dalla nona settimana)

  • Sindrome di Down (trisomia 21);
  • Sindrome di Edwards (trisomia 18);
  • Sindrome di Patau (trisomia 13);
  • Monosomia X (sindrome di Turner);
  • Trisomie dell’X (XXX);
  • Triploidie;
  • Sesso feto (su richiesta);
  • Sindrome di George;
  • Sindrome di Angelman;
  • Sindrome di Prader-Willi;
  • Sindrome di Cri-du-chat;
  • Delezione 1p36.

Screening Genetico aggiuntivo al Test Panorama

  • Sordità congenita (da sangue di entrambi i genitori);
  • Fibrosi cistica (da sangue di entrambi i genitori);
  • Ritardo mentale: sindrome x fragile (da sangue di entrambi i genitori);
  • Tale sindrome è causata dall’alterazione di un gene situato sul cromosoma X. L’esame può essere eseguito solo alla mamma e se il feto è di sesso maschile.
  • Distrofia muscolare di Duchenne (da sangue di entrambi i genitori) Il gene della distrofina si trova sul cromosoma X. La patologia, quindi, colpisce solo i maschi e viene trasmessa da femmine portatrici. Raramente le femmine ne sono affette. L’esame potrebbe essere eseguito in base al sesso del feto.

Test Panorama + Esami Genetici ai genitori sono un’ottima soluzione per uno Screening Prenatale non invasivo in alternativa all’Amniocentesi e alla Villocentesi.

ELENCO MODULI DI CONSENSO PER LE PRESTAZIONI DI ANALISI CLINICHE DA EROGARE A PAZIENTI CHE NON SI PRESENTANO IN SEDE
Consegna di campioni (es: urine, feci, tamponi e provette già prelevati): una volta accertata l’idoneità del campione consegnato si fa firmare il consenso e consegnare un documento di identità della persona a cui appartiene il campione (v. consenso IN AGGIORNAMENTO). 
Prelievi domiciliari: il paziente domiciliare deve firmare al momento del prelievo il consenso privacy cartaceo fornito dall’infermiera e fornire un documento di identità che verrà memorizzato (v. informativa IN AGGIORNAMENTO).
 
GEL PIASTRINICO
Il nostro laboratorio è autorizzato con D.D.1694 del 04/03/2016 Regione Umbria ed è operante sotto il controllo del Centro Trasfusionale
Questa terapia può essere effettuata solo da laboratori autorizzati dalla Regione ed in Italia siamo veramente pochi.
Cosa è il gel piastrinico?
È un emocomponente autologo ad uso non trasfusionale ricchissimo di fattori di crescita (GFs) prodotto dal sangue del paziente. I fattori di crescita, rilasciati localmente, innescano vari meccanismi di rigenerazione e riparazione tessutale.

Quali sono le patologie che si possono trattare con il gel piastrinico?

  • Patologie intrarticolari del ginocchio e dell’anca;
  • Riduzione e atrofia della cartilagine, lesioni meniscali, artrosi, ecc.;
  • Patologie tendinee croniche: tendinopatia achillea, rotulea, della spalla (cuffia dei rotatori), ischiatica, epicondilite, ecc.;
  • In dermatologia e medicina estetica;
  • In odontoiatria;
  • In chirurgia rigenerativa e chirurgia plastica;
  • Nelle lesioni muscolari.

Come si ottiene il gel piastrinico?

  • Si preleva una modesta quantità di sangue al paziente;
  • Con particolari procedimenti di laboratorio si prepara un concentrato di piastrine (PRP);
  • Questo concentrato di piastrine viene “attivato” e subito dopo iniettato nella zona da curare.

Nel nostro centro il PRP non viene congelato per essere utilizzato successivamente, ma viene utilizzato subito per impedire che le piastrine perdano alcune delle loro proprietà ed inoltre viene prestata la massima attenzione in fase di prelievo, nel trattamento in laboratorio e durante l’infiltrazione.

Per infiltrazioni di gel piastrinico è necessario prendere appuntamento previa visita con il medico specialistico.

Consenso al trattamento con gel piastrinico: il paziente può essere sottoposto al prelievo del campione per la preparazione del PRP solo dopo aver firmato l’apposito consenso (v. consenso).
ESAMI GENETICI

Consenso esami genetici: per ogni esame genetico viene richiesta la firma di consenso nel modulo specifico.

INFILTRAZIONI DELLE FACCETTE ARTICOLARI/NEUROFORAMINALI 
Tra le cause del dolore lombare vi è l’infiammazione delle articolazioni interapofisarie per degenerazione artrosica o per l’instabilità conseguente alla degenerazione discale. Il dolore è causato dallo schiacciamento della membrana sinoviale che riveste la superficie dei processi articolari. La sintomatologia dolorosa causata dall’irritazione di queste articolazioni ha alcune caratteristiche peculiari ed altre invece che si sovrappongono ad altri tipi di dolore lombare di origine diversa. L’ aspecificità dei sintomi clinici fa sì che la diagnosi possa essere sospettata ma non dimostrata. Per accertare la diagnosi è indispensabile l’infiltrazione delle faccette articolari con anestetico locale ed un cortisonico. Se la paziente/il paziente trae beneficio da questa procedura la causa del dolore lombare è l’infiammazione delle articolazioni interapofisarie.

Come viene eseguito l’intervento (sotto guida TAC)
Durante l’intervento sarà posizionato sul lettino in posizione prona . La procedura richiede circa 20-40 minuti a seconda del numero di articolazioni interapofisarie da infiltrare. Attraverso un ago sottile si raggiunge l’articolazione interapofisaria, si supera la capsula articolare e si procede all’infiltrazione con anestetico locale ed un cortisonico. Nel caso del neuroforame, un sottile ago verrà introdotto attraverso la cute ed i muscoli lombari fino a raggiungerlo. Dopodichè è possibile iniettare i farmaci (cortisone e anestetico locale).
Informare i sanitari di allergie note.

Probabilità di successo e complicanze
Talvolta le marcate alterazioni artrosiche dell’articolazione non consentono l’infiltrazione intra-articolare; in questi casi si procede al rilascio del farmaco in sede periarticolare. Complicanze come sanguinamenti e o infezioni sono riportati nella letteratura scientifica come estremamente rari. Nell’infiltrazione del neuroforame possono verificarsi complicanze rare, in particolare sanguinamenti, ematoma spinale, infezioni del disco e/o dei tessuti paravertebrali (spondilodiscite).

Post-procedurale
AI termine della procedura Lei rimarrà in osservazione per circa 30 minuti dopodiché verrà rivalutata la sua sintomatologia prima della dimissione. È indicata una successiva valutazione specialistica per la verifica dei risultati e in caso di complicanza.

Infiltrazione delle faccette articolari/neuroforaminali foglio informativo per la Paziente/il Paziente e consenso informato (v. consenso).

 

TOSSICOLOGIA FORENSE
Consenso esami tossicologici su urine: la raccolta delle urine deve essere effettuata direttamente in laboratorio secondo la normativa vigente e accompagnata da consenso firmato (v. consenso).

 

Diagnostica per Immagini – ECOGRAFIA

Ecografie: è un esame assolutamente privo di rischi e senza alcuna controindicazione, e può essere impiegata nello studio degli organi delle varie regioni corporee.

L’indagine ecografica non è dolorosa né fastidiosa; il medico radiologo spalma un gel conduttore sulla superficie cutanea in corrispondenza degli organi sottoposti ad analisi. Fondamentale è l’esperienza e capacità del medico, al quale è richiesta sia un’elevata preparazione a riconoscere le immagini ecografiche, sia un’approfondita conoscenza della fisiopatologia.

Nel nostro centro si eseguono:

  • Ecografie tiroidee e della paratiroide: non è necessaria nessuna preparazione;
  • Ecografie dell’addome superiore: per buona riuscita dell’esame è necessario che il tratto digerente sia quanto più possibile privo di contenuto solido gassoso. Nei due giorni che precedono l’ecografia si consiglia una dieta povera di scorie, per questo composta da carne o pesce (lesso o ai ferri), formaggi stagionati con moderazione e frutta ben sbucciata. Andranno evitate: verdure, bevande gassate, alcolici, pane, pasta e altri cereali, specie se integrali, caramelle, confetti e fumo di sigarette. Durante questo lasso di tempo è concesso soltanto il consumo di acqua, rigorosamente non gassata. Per ridurre ulteriormente la presenza di gas nel tratto gastroenterico, si consiglia l’assunzione di carbone vegetale o simeticone nei due giorni precedenti l’esame, dopo i pasti principali;
  • Ecografie dell’addome inferiore e apparato urinario: seguire le istruzioni della preparazione addome superiore, inoltre è indispensabile avere la vescica piena. Pertanto un’ora prima dell’esame, dopo aver svuotato la vescica, si consiglia di bere gradualmente, a piccoli sorsi, un litro di acqua non gassata, trattenendo l’urina sino al termine dell’indagine ecografica. In pazienti con grave insufficienza renale o cardiaca o che per altre ragioni non possono assumere grandi quantità di cibi, si consiglia di astenersi dall’urinare per 4-6 ore, bevendo normalmente secondo le proprie abitudini di vita;
  • Ecografie dell’addome completo: per la preparazione attenersi alle istruzioni per l’addome superiore ed inferiore;
  • Ecografie articolari: non è necessaria nessuna preparazione;
  • Ecografie dei linfonodi: non è necessaria nessuna preparazione;
  • Ecografie dei reni e surreni: per la preparazione attenersi alle istruzioni per l’addome inferiore-apparato urinario;
  • Ecografie dei tessuti molli: non è necessaria nessuna preparazione;
  • Ecografie di fegato e vie biliari: per la preparazione attenersi alle istruzioni per l’addome superiore;
  • Ecografie delle ghiandole salivari: non è necessaria alcuna preparazione;
  • Ecografie della milza: non è necessaria alcuna preparazione;
  • Ecografie del ginocchio: non è necessaria alcuna preparazione;
  • Ecografie della spalla: non è necessaria alcuna preparazione;
  • Ecografie testicolari: non è necessaria alcuna preparazione;
  • Ecografie prostatiche transrettali: oltre alla preparazione vista per l’addome inferiore, da una a tre ore prima dell’esame eseguire un clistere di pulizia dell’ampolla rettale, tipo clismafleet (da acquistare in farmacia). Occorre, quindi, presentarsi all’esame con ampolla pulita e vescica piena (possibilmente non urinare per qualche ora e bere acqua non gassata nell’ora precedente l’esame).

Eco-colordoppler: è un’indagine dello studio dei vasi che sfrutta sia le possibilità dell’ecografia sia quelle del doppler. Viene eseguito con le stesse modalità dell’ecografia, quindi i risultati dell’esame sono immediatamente disponibili. Non è un esame assolutamente invasivo. Nel nostro centro si eseguono:

  • Eco-colordoppler aorta addominale;
  • Eco-colordlopper arterie renali;
  • Eco-colordoppler arti inferiori;
  • Eco-colordoppler arti superiori;
  • Eco-colordoppler tronchi sovraortici (o carotideo);
  • Eco-colordoppler testicolare;
  • Eco-colordoppler tiroideo.
Diagnostica per Immagini – ESOFAGOGASTRODUODENOSCOPIA
La Gastroscopia è un esame mediante il quale il Medico può osservare il tratto superiore dell’apparato digerente per valutare se esiste qualche lesione responsabile dei Suoi disturbi. Permette anche di ottenere in modo semplice ed indolore dei campioni di tessuto da esaminare. Il gastroscopio è un tubo flessibile di 8 mm. di diametro con una telecamera alla sua estremità, che verrà introdotto attraverso la bocca nell’esofago e quindi nello stomaco e nel duodeno. L’esame in genere non è doloroso, ma provoca comunque un certo fastidio. Allo scopo di rendere l’esame più accettabile può rendersi necessaria la somministrazione di farmaci sedativi.
Descrizione e preparazione all’esame:
Il paziente deve presentarsi digiuno da almeno 6-8 h con eventuale accertamenti precedenti da presentare al medico nel colloquio prima dell’esecuzione del esame. Non è necessario interrompere alcuna terapia farmacologica a meno che non venga richiesto specificatamente dal medico che deve essere comunque informato sulle malattie del paziente, sui farmaci assunti e sulle eventuali allergie. Va però evitata l’assunzione di antiacidi o sucralfato che ostacolerebbero la visione endoscopica. Per rendere l’esame meno disagevole, viene somministrato in casi dovuti un sedativo in vena e uno spray anestetico in gola. Per questo, essendo sconsigliata la guida dopo l’esame, il paziente deve essere accompagnato da un familiare. Prima dell’esame il paziente deve rimuovere eventuali protesi dentarie mobili. L’introduzione della sonda con l’aria insufflata (riassorbita al termine dell’esplorazione endoscopica) dà luogo alla sensazione di corpo estraneo, riflesso di vomito, sensazione di gonfiore ed eruttazioni. La durata dell’esame diagnostico varia da 2 a 7 min. Il paziente alla fine dell’esame potrà alimentarsi, evitando bevande calde.

Durante l’esame si può verificare:

  • La semplice ispezione visiva degli organi esaminati;
  • Campionamenti bioptici e/o citologici delle lesioni eventuali;
  • Asportazioni di piccoli polipi, tumori superficiali o corpi estranei.

Rischi:
Le complicanze dell’EGDS diagnostica (sola esplorativa) sono molto rare, mentre il rischio di complicanze per EGDS operative (per es. emorragia e perforazione) è lievemente maggiore e può comportare a volte il ricorso a intervento chirurgico.
Anche se l’EGDscopia è il gold standard per lo studio dell’apparato digerente superiore, sono possibili falsi negativi specie per lesioni piccole e superficiali.

>> Scarica il consenso informato qui (pdf).

Diagnostica per Immagini – COLONSCOPIA
La Colonscopia è un esame endoscopico condotto introducendo per via anale un tubo sottile e flessibile (colonscopio) del diametro di circa 1.3 cm, fornito in punta di una luce e di una telecamera, che consente l’esplorazione delle pareti interne del retto, del colon ed eventualmente dell’ileo terminale confermando o meno la presenza di malattie.
L’esplorazione può evidenziare lesioni come polipi, tumori, infiammazioni, diverticoli, ma anche fonti di sanguinamenti, ecc. Se indicato è possibile fare biopsie, cioè prelievi di mucosa con apposita pinza, per poterli poi analizzare. L’asportazione dei polipi consente di ridurre drasticamente il rischio di sviluppo del cancro del colon-retto.

Durante l’esame endoscopico dell’apparato digerente inferiore si può fare:

  • La semplice ispezione visiva degli organi esaminati;
  • Campionamenti bioptici e/o citologici delle eventuali lesioni;
  • Asportazioni di polipi (non superiori agli 8 mm).
Descrizione dell’esame:
L’esame dura in genere tra 20 e 40 minuti e può provocare dolore causato dall’immissione di aria, dall’avanzamento dello strumento nell’intestino, o per presenza di aderenze esito di precedenti interventi chirurgici. La somministrazione di farmaci sedativi ed antidolorifici (sedo-analgesia) prima o durante l’esame può aiutare a sopportare meglio la colonscopia. L’effetto di questi farmaci controindica tuttavia la guida di autoveicoli e lo svolgimento di attività complesse per 6-8 ore dopo l’esame, pertanto il Paziente dovrà essere accompagnato al domicilio da persona di fiducia e maggiorenne.
Preparazione all’esame:
Per eseguire l’esame occorre effettuare una accurata pulizia del colon che consiste in tre giorni di dieta senza scorie (dieta priva di frutta, legumi, verdure, semi e carni rosse).
Il giorno precedente l’esame si inizia la preparazione assumendo ISOCOLAN (4 LITRI IN 4 ORE) iniziando dalle ore 18:00 o a 5 ore dalla fine del pranzo, senza cena, per esami da effettuare il mattino seguente.
Non è necessario interrompere alcuna terapia a meno di specifiche raccomandazioni da parte del medico e comunque al momento dell’esame il paziente deve avvertire il medico delle proprie malattie, dei farmaci assunti e di eventuali allergie ai farmaci.
Iniziato l’esame, l’immissione di aria che distende le pareti dell’intestino per una visione ottimale può provocare qualche fastidio; il paziente può infatti avvertire la sensazione di dover “evacuare”, oppure gonfiore e/o dolore all’addome dovuto ad eventuale presenza di aderenze.
Alla fine dell’esplorazione endoscopica del colon verrà rilasciata insieme al referto medico la registrazione integrale dell’esame. Il paziente può subito alimentarsi e riprendere le normali attività quotidiane.

Rischi:
La Colonscopia e la Polipectomia sono generalmente sicure, ma possono presentare complicanze (relativamente rare), talora pericolose per la vita (0.001%). Esistono rischi potenziali legati alla preparazione o alla sedazione, mentre le complicanze possibili direttamente riferibili all’endoscopia sono la perforazione (0.12 – 2.3 %) e/o l’emorragia (0.09 – 6.1 %), possibile anche dopo alcuni giorni. Altri eventi avversi osservati durante o dopo l’esame sono in genere cardiorespiratori (0,1-16%) o infettivi (0.001%), più frequenti in pazienti con difese immunitarie ridotte.

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L’INDAGINE URODINAMICA
L’indagine urodinamica è un esame che consente la valutazione funzionale dell’apparato vescico-uretrale. L’indicazione all’esame viene posta dallo Specialista in base a definite condizioni, quali: incontinenza urinaria, ritenzione, alterata dinamica minzionale, sindrome dolorosa vescico-pelvica, prolasso genitale associate o meno ad altre disfunzioni degli organi endopelvici o a patologie organiche locoregionali.
Descrizione dell’esame:
Viene effettuato mediante introduzione in vescica, attraverso l’uretra, di un piccolo catetere (sterile, monouso, diametro 3-4 mm) e di una piccola sonda (palloncino) nel retto. Essi vengono collegati ad una apparecchiatura computerizzata che, mentre infonde Soluzione fisiologica sterile dentro la vescica, registra la pressione all’interno della vescica stessa, a vari gradi di riempimento, e all’interno dell’addome.
In regime ambulatoriale, la valutazione urodinamica assolve un compito essenzialmente diagnostico (e non terapeutico) e costituisce indagine minimamente invasiva. La durata dell’esame varia normalmente da 20 a 40 minuti.
Preparazione all’esame:
Per la prevenzione delle infezioni è pertanto prevista l’assunzione di antibiotico iniziando il giorno prima dell’esame per i tre giorni a seguire. Si richiede inoltre anche un esame colturale delle urine recente. Non sono necessari digiuno o dieta. In caso di stipsi, la sera prima effettuare una peretta per la pulizia o utilizzare una supposta di glicerina. Un’ora prima dell’appuntamento svuotare la vescica e bere circa 500 ml di acqua (non eccedere tale quantità).

Rischi:
Le possibili complicanze o effetti secondari spiacevoli, evidenziabili per breve tempo dopo l’esame urodinamico, possono essere: infezione urinaria o prostatica, lieve e transitorio sanguinamento, bruciore durante la minzione.

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INTERVENTO PER SINDROME DEL TUNNEL CARPALE
La Sindrome del Tunnel Carpale (S.T.C.) si manifesta generalmente con dolore, formicolio, in particolare nelle ore notturne, e perdita della sensibilità e della forza della mano. è causata dalla sofferenza del Nervo Mediano che si trova parzialmente compresso a livello del polso ad opera di un legamento, il quale impedisce al nervo stesso di ricevere sangue. Tale compressione è provocata dall’infiammazione e dal conseguente aumento di volume delle guaine dei tendini (tendinite) che decorrono nello stesso tunnel, causata perlopiù da attività che prevedono movimenti ripetitivi del polso e delle dita; può anche associarsi a malattie sistemiche come il diabete, l’artrite reumatoide, ecc. o a squilibri ormonali (è frequente in menopausa o durante la gravidanza). L’intervento chirurgico ha lo scopo di rimuovere la compressione sul Nervo Mediano; consiste nel sezionare il L.T.C. per eliminare la causa della strozzatura.
Modalità dell’intervento e precauzioni successive:
L’intervento viene eseguito in regime ambulatoriale, in anestesia locale. L’incisione cutanea è lunga 15-20 mm ed è situata al polso. è un intervento breve (circa dieci minuti). Al termine viene confezionata una medicazione molle che copre il polso ed il palmo lasciando libere le dita. Dopo l’intervento il paziente di norma torna a casa subito; nei primi 15-20 giorni egli potrà fare lavori leggeri, senza sforzare la mano (evitare di sollevare i pesi durante questo periodo!). è sconsigliato bagnare e sporcare la medicazione: la mano operata deve essere tenuta in movimento per almeno cinque minuti di ogni ora, aprendo e chiudendo a pugno completamente le dita; può comparire una chiazza scura o un po’ di gonfiore alle dita, al palmo o all’avambraccio: è molto importante muovere comunque e tenere sopraelevata la mano (con uno o due cuscini al proprio fianco, di notte, o sollevarla sopra il capo per 3-5 minuti di ogni ora, di giorno); non è consigliabile tenere il braccio al collo.
I formicolii ed i dolori NOTTURNI scompaiono rapidamente, spesso già la sera dell’intervento.
è da precisare che occorrono alcuni mesi perché la mano guarisca del tutto, soprattutto per quanto riguarda il recupero della forza e la scomparsa dei formicolii DIURNI; nei casi molto gravi, non si può garantire una ripresa completa, bensì un miglioramento graduale e progressivo, sia per quanto riguarda la forza che la sensibilità.
Nel giro di 15 giorni i punti di sutura vanno rimossi; dopo 2 settimane di solito il paziente può ricominciare gradualmente tutte le sue normali attività. Ad un mese dall’intervento, in assenza di complicanze, anche il lavoro pesante può essere ripreso.

Rischi e complicanze dell’intervento:

  • Persistenza dei sintomi;
  • Recidiva dei sintomi;
  • Comparsa di nuovi sintomi.

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DITO A SCATTO
Il dito a scatto, definito anche tenosinovite stenosante dei tendini flessori, è un’infiammazione dei tendini flessori di un dito, che si manifesta con la formazione di un nodulo tendineo doloroso alla base del dito interessato.
Sintomi:
Questo causa il caratteristico scatto nei movimenti di flessione e di estensione del dito, dovuto alla difficoltà meccanica incontrata dal nodulo a scorrere al di sotto della puleggia basale. Lo scatto è spesso accompagnato da dolore e da conseguente difficoltà nei movimenti. Le cause non sono sempre chiare. Spesso ne è responsabile un eccessivo stress tendineo.
Modalità di intervento e sucessive precauzioni:
L’intervento chirurgico per un dito (chiamato liberazione del dito) è una procedura che si effettua in ambulatorio chirurgico e si può eseguire sotto anestesia locale. Si esegue una piccola incisione (meno di due centimetri), si seziona la prima puleggia che causa lo scatto e si libera il tendine. In questo modo il tendine può scivolare nuovamente senza scattare. Alla fine si sutura la ferita e si confeziona un bendaggio modicamente compressivo. Dopo l’intervento il paziente di norma torna a casa subito. La maggior parte delle persone sono in grado di muovere le dita immediatamente dopo l’intervento chirurgico. è normale avere dolore nel palmo della mano. Si consiglia di alzare la mano per aiutare a ridurre il gonfiore e il dolore.
Generalmente il recupero è completo entro poche settimane dall’operazione, ma può richiedere fino a 6 mesi per eliminare completamente il gonfiore e la rigidità. Se il dito è stato abbastanza rigido prima dell’intervento chirurgico, la terapia fisica e gli esercizi con il dito possono rendere più flessibile il dito.

Rischi:

  • Estensione incompleta a causa della retrazione persistente della guaina del tendine;
  • Dito a scatto persistente a causa di un rilascio incompleto della prima parte della guaina;
  • Difficoltà di movimento a causa di eccessivo rilascio della guaina;
  • Infezione.

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MORBO DI DE QUERVAIN
Con questo nome è conosciuta una infiammazione cronica dei Tendini Estesore breve ed Abduttore lungo del Pollice nel tratto di scorrimento dal lato della stiloide radiale del polso in quanto coperti da guaina l’infiammazione fa aumentare il loro volume generandosi così conflitto con la guaina predetta. Si manifesta specialmente nelle donne di mezza età, associata ad altre patologie artritiche, in soggetti che fanno uso smodato del mouse del computer, etc.
Sintomi:
Il dolore dal lato radiale del polso verso la base del pollice ove è frequente notare comparsa di piccola tumefazione che risulta dolente alla digito-pressione. Il dolore a volte si irradia anche verso l’avambraccio, compare durante la presa di un oggetto, nel girare una chiave etc.
Intervento e successive precauzioni:
L’intervento chirurgico consiste nell’apertura della guaina fibrosa per liberare i tendini del pollice coinvolti, mediante una piccola incisione al polso di 3-5 cm. Alla fine si sutura la ferita e si confeziona un bendaggio modicamente compressivo.
L’intervento se condotto correttamente porta alla scomparsa del dolore nel giro di alcuni giorni. A volte può essere necessario un periodo di 20/30 giorni per tornare alla normalità.
I controlli post-operatori consistono in una medicazione il giorno dopo l’intervento, una dopo 4/5 giorni ed una definitiva con rimozione dei punti di sutura dopo 10/12 giorni.

Rischi:
I rischi sono quelli normali ed attesi per ogni trattamento chirurgico, ancorché ambulatoriale. Il rischio di tendinite di De Quervain recalcitrante è molto raro ed in tal caso richiede una nuova procedura chirurgica. Lo stesso dicasi per la presenza, dopo l’intervento, di una sublussazione dei due tendini sulla stiloide radiale che richiede una ricostruzione secondaria parziale della guaina dei tendini. L’eventuale persistenza parziale di disturbi della sensibilità da irritazione delle branche sensitive del nervo radiale in sede cicatriziale è abitualmente transitoria e auto-risolventesi in circa 3 mesi.

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Esami Radiologici – RX
Informazioni:
L’esame radiografico è lo studio di un segmento scheletrico, o di un distretto anatomico attraverso l’utilizzo di radiazioni (raggi X). I raggi X prodotti dall’apparecchiatura radiologica attraversano il corpo del Paziente formando su di un sistema fotosensibile l’immagine del distretto studiato, che viene elaborata, interpretata dal medico radiologo, archiviata e consegnata al Paziente. I raggi X possiedono un’alta energia, potendo quindi trasformare la materia causando un danno che è certo ad alte dosi (ad esempio la radioterapia) e solo di tipo probabilistico nel caso della radiologia; per tale motivo è bene che gli esami radiologici siano prescritti da un medico. Prima e durante l’esame comunque il personale tecnico mette in atto tutte le misure di buona tecnica e protezione dalle radiazioni al fine di ridurre al minimo il rischio di causare un danno.
La radiologia digitale diretta di cui disponiamo è una moderna tecnologia di acquisizione delle immagini radiografiche, che utilizzando un plate consente il salvataggio dell’immagine digitale rendendola subito visualizzabile al monitor. Le immagini generate da un sistema digitale diretto, apparendo più nitide ed avendo un range dinamico più ampio, permettono una migliore accuratezza diagnostica.
Come si svolge l’esame:
L’esecuzione di una radiografia non richiede preparazioni particolari. Prima di iniziare la prestazione al Paziente verrà spiegato dal personale tecnico in cosa consiste l’esame. Potrebbe essere richiesto di togliere oggetti metallici e indumenti a livello della zona da studiare, qualora necessario per una buona riuscita dell’esame.
Durata:
La durata dell’esame radiografico è molto breve e quantificabile di norma in circa 10/15 minuti (includendo la preparazione del Paziente), ma può ovviamente variare in base al quesito clinico ed alle condizioni del Paziente.
Modalità e tempi di consegna:
Il referto viene di norma consegnato entro 24h. Urgenze vengono refertate subito, quando possibile. Appena refertato il paziente riceve un SMS di “Referto pronto” ed esso è subito disponibile sul portale web, previa consegna delle password di accesso (che avviene contestualmente all’accettazione)

Cosa portare:
Il giorno dell’appuntamento occorre portate con sé la tessera sanitaria e la prescrizione medica. È inoltre importante portare eventuale precedente documentazione clinica (ad esempio: esami eseguiti, cartella clinica) soprattutto quando attinente all’esame prenotato.

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Esami di Risonanza Magnetica

Informazioni:
La risonanza magnetica è una metodica che si basa sulla fisica dei campi magnetici e permette lo studio dei distretti corporei senza utilizzo di radiazioni ionizzanti. La RM è oggi utilizzata per esaminare: addome, articolazioni, ossa e tessuti molli, sistema nervoso.

La nostra struttura dispone di due apparecchiature di risonanza magnetica.

RM APERTA total body GE Signa Excite (0.35 T), particolarmente indicata per Pazienti claustrofobici, con la quale vengono effettuati esami su: colonna vertebrale, rachide cervicale e lombosacrale, bacino, anca, ginocchio, caviglia, piede, spalla, mano, polso, gomito.

RM GE Discovery 450 (1.5T). Adatta per studi approfonditi in cui si richiedono definizione e significativa risoluzione spaziale. Ha un ampio campo di applicazione, consentendo studi su sistema nervoso, colonna vertebrale rachide in toto, torace, addome, articolazioni e vasi, nonché tutti gli esami che si possono eseguire anche con la risonanza magnetica aperta.

Come si svolge l’esame:
Prima di accedere nella sala di esame al Paziente verrà chiesto di compilare un modulo per valutare la presenza di controindicazioni allo svolgimento dell’esame (ad esempio: pacemaker, schegge metalliche, clip e protesi) ed il consenso informato.

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In seguito verrà chiesto di depositare oggetti in metallo, schede magnetiche, orologi, chiavi, monete. Il personale fornirà al Paziente un camice monouso da indossare per eseguire l’esame, copricalzari, cuffie o tappi per orecchie, e spiegherà al Paziente le modalità in cui verrà eseguita l’indagine.
In generale per eseguire la Risonanza magnetica, al Paziente è richiesta l’immobilità ed il distretto da esaminare deve necessariamente essere posizionato al centro del campo magnetico. È previsto un sistema di interfono che consente di comunicare con l’operatore in qualsiasi momento ed inoltre alla fine di ogni scansione il personale tecnico comunica con il Paziente.
In relazione al quesito clinico può essere somministrato un mezzo di contrasto per via endovenosa, previa prescrizione medico-specialistica. Qualora questo fosse indicato sarà necessario eseguire degli esami del sangue (creatinina, azotemia).

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Durata:
La durata di un esame è circa 30 minuti, periodo che può comunque variare in base al quesito diagnostico, alle condizioni cliniche del Paziente o alla necessità di somministrare un agente di contrasto.
Modalità e tempi di consegna:
Il referto viene di norma consegnato entro 24h. Urgenze vengono refertate subito, quando possibile. Appena refertato il paziente riceve un SMS di “Referto pronto” ed esso è subito disponibile sul portale web, previa consegna delle password di accesso (che avviene contestualmente all’accettazione)
Cosa portare:
Il giorno dell’appuntamento occorre portate con sé la tessera sanitaria e la prescrizione medica. È inoltre importante portare eventuale precedente documentazione clinica (ad esempio: esami eseguiti, cartella clinica) soprattutto quando attinente all’esame prenotato.
Esami Radiologici – TAC

Informazioni:
La TC è una metodica di diagnostica per immagini che consente, tramite l’utilizzo di radiazioni ionizzanti, di riprodurre sezioni corporee del Paziente sui tre piani dello spazio. L’esame consente di studiare qualunque parte del corpo umano (organi e tessuti) ed è generalmente breve ed indolore.

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In alcuni casi può risultare necessario, in base al quesito diagnostico, l’utilizzo del mezzo di contrasto (organoiodato) somministrato per via endovenosa. Qualora questo fosse indicato sarà necessario attenersi alla preparazione che verrà fornita dalla nostra segreteria: digiuno; esami di laboratorio (creatinina, azotemia, quadro sieroproteico etc), elettrocardiogramma.

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Di norma in caso di esame che non prevede l’utilizzo del mezzo di contrasto non è necessaria alcuna preparazione.

Come si svolge l’esame:
Il Paziente dovrà rimanere sdraiato su di un lettino mobile, eseguendo i comandi forniti dalla voce guida.
Durata:
La durata dell’esame è piuttosto breve, normalmente intorno ai 15 minuti, periodo che può comunque variare in base al quesito diagnostico, alle condizioni cliniche del Paziente o alla necessità di somministrare il mezzo di contrasto.
Modalità e tempi di consegna:
Il referto viene di norma consegnato entro 24h. Urgenze vengono refertate subito, quando possibile. Appena refertato il paziente riceve un SMS di “Referto pronto” ed esso è subito disponibile sul portale web, previa consegna delle password di accesso (che avviene contestualmente all’accettazione)
Cosa portare:
Il giorno dell’appuntamento occorre portate con sé la tessera sanitaria e la prescrizione medica. È inoltre importante portare eventuale precedente documentazione clinica (ad esempio: esami eseguiti, cartella clinica) soprattutto quando attinente all’esame prenotato.

Politica per la Qualità
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Organigramma
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