DOCUMENTI CONTRATTUALMENTE RILEVANTI

In questo documento troverete tutte le informazioni contrattualmente rilevanti riguardante i servizi sanitari erogati.

 

  • Al momento della prenotazione telefonica o tramite sito web, o tramite app, il paziente deve fornire i propri dati anagrafici e il numero di cellulare. In questa fase è possibile conoscere il costo delle prestazioni richieste;
  • In sede quando il paziente si presenta per effettuare la prestazione si deve fornire il documento di riconoscimento (possibilmente carta di identità) in corso di validità che verrà scannerizzato e archiviato nell’anagrafica del paziente e il codice fiscale/tessera sanitaria. Per gli esami di Radiologia e TAC viene richiesta la prescrizione medica, come previsto dalla normativa. Ogni volta che il paziente si reca nella struttura verrà invitato a firmare l’informativa sulla privacy e il consenso alla prestazione da erogare. (v. Informativa Privacy Mod.PVYv. Consenso e scheda di ritiro Mod. SRIT);
  • Per conoscere le attrezzature del centro abbiamo preparato questo opuscolo riepilogativo (v. Mod.CDS);
  • Elenco delle prestazioni mediche, specialisti ed orari di visita e preventivi per analisi cliniche: clicca qui per accedere al portale web di prenotazioni online (Prenotazioni);
  • Ti informiamo inoltre che è tuo diritto, in qualità di paziente della nostra Organizzazione, attivare il DSE Dossier Sanitario Elettronico, mentre per prestazioni di Medicina del Lavoro e Neuropsichiatria infantile e logopedia il consenso al DSE è propedeutico all’esecuzione delle prestazioni. Approfondisci scaricando l’informativa allegata! (Consenso DSE);
  • La descrizione delle prestazioni ed i rischi connessi: visualizza di seguito le descrizioni delle prestazioni più frequenti e i loro consensi informati.

 

DIRITTI DEL PAZIENTE

Cliccando qui potrai avere tutte le informazioni relative ai diritti del paziente:
>> Visualizza la Trasparenza dei Dati qui.
>> Scarica la Carta dei Servizi qui. Sez. I e IV (pdf).

 

ANALISI DI LABORATORIO (Cosa è necessario sapere)

  • Consegna dei referti: le tempistiche di refertazione comunicate al momento dell’accettazione e presenti nel Mod. SRIT alla voce “Il referto potra’ essere ritirato a partire dal giorno…..” sono soggette a variazioni. Infatti i dati costituendi il referto diagnostico possono essere soggetti ad approfondimenti, riesecuzioni, consulti con altri professionisti interni ed esterni.
  • Raccolta di campioni per esame delle urine: è bene raccogliere le urine, possibilmente del mattino, in una fialetta sterile, dopo un’accurata pulizia dei genitali. Nel caso il paziente non può portare il campione subito in laboratorio, esso si può conservare in frigo per 24 ore. Per campioni consegnati in laboratorio dal lunedì al venerdì entro le 10:00 si assicura la risposta nel pomeriggio.
  • Raccolta di campioni per urinocolture: è bene raccogliere le urine del mattino in un contenitore sterile, dopo aver eseguito un’accurata pulizia dei genitali e aver scartato il primo getto di urine, poi continuare ad urinare direttamente nel contenitore. Il contenitore deve essere chiuso subito dopo la raccolta, facendo attenzione a non toccarlo all’interno. Nel caso il paziente non può portare il campione subito in laboratorio, esso si può conservare in frigo per 24 ore. Per effettuare questo esame è importante per una attendibilità della risposta eseguire in modo corretto la raccolta e non essere sotto trattamento antibiotico. Nel caso l’esame venga richiesto dopo una cura antibiotica è necessario averla sospesa da almeno 8-10 giorni. La risposta di una urinocoltura viene consegnata dopo 24 ore.
  • Raccolta delle urine delle 24 ore: l’urina deve essere raccolta nel seguente modo: gettare il primo mitto del giorno di inizio della raccolta, quindi continuare a riempire la tanica delle 24h tutto il giorno e tutta la notte fino a chiudere il ciclo con la raccolta del primo mitto del mattino seguente. I tempi di risposta verranno comunicati in fase di accettazione e variano in base all’esame da eseguire.
  • Raccolta delle urine per esame citologico: per tre mattine, possibilmente consecutive, raccogliere un campione di urine (non la prima parte del getto, ma quella intermedia o finale) in un contenitore per le urine. Conservarlo in frigo se non può essere consegnato subito. La risposta viene garantita dopo la consegna del terzo campione.
  • Raccolta di campioni per esami da eseguire su feci (coprocoltura, Candida, Adenovirus, Rotavirus, Giardia, parassiti, Helicobacter pylori, Campilobacter, Clostridium difficile, sangue occulto, ecc..): il campione di feci deve essere raccolto nell’apposito contenitore munito di paletta. Emettere le feci su una superficie asciutta e pulita (vaso, catino, carta igienica, non nel wc) e raccogliere con la paletta un quantitativo di feci delle dimensioni di una noce nel caso di feci formate o per un terzo del volume del contenitore nel caso di feci liquide o scomposte (non riempire completamente il contenitore). Richiudere il contenitore. Nel caso di coprocoltura o esami colturali su feci il paziente non deve essere sotto terapia antibiotica o deve averla sospesa da almeno 8-10 giorni. Per la ricerca dell’Helicobacter Pylori su feci nelle quattro settimane antecedenti la raccolta non deve essere effettuata nessuna terapia antibiotica. Per la ricerca del sangue occulto il test in uso si basa sulla ricerca dell’emoglobina umana (metodo immunologico) e non necessita di dieta preliminare. Se la ricerca si richiede su tre campioni si possono raccogliere in tre giorni consecutivi e consegnare tutti e tre insieme conservandoli in frigorifero.
  • Scotch test per la ricerca di ossiuri: al risveglio, prima di lavarsi, applicare sul contorno dell’apertura anale un pezzo di scotch trasparente (circa 4 cm), facendolo ben aderire, poi togliere il nastro adesivo e incollarlo sulla superficie di un vetrino da laboratorio (può essere fornito dallo stesso laboratorio).
  • Raccolta di campioni per esame del liquido seminale (spermiogramma): il campione può essere raccolto di mattina dal lunedi al venerdi in un contenitore sterile ad imboccatura larga (barattolo da urinocoltura). La raccolta deve essere effettuata dopo astinenza sessuale di 4-5 giorni. Una volta raccolto il campione deve essere immediatamente consegnato in laboratorio (entro massimo 20 minuti) cercando di mantenerlo a temperatura corporea (avvolgendolo per esempio con ovatta e mettendolo nella tasca del giaccone). La risposta viene consegnata il giorno successivo alla consegna.

 

PREPARAZIONI PER ANALISI DEL SANGUE

Per le analisi del sangue è consigliabile recarsi a digiuno presso una delle nostre sedi. Ci sono degli esami del sangue che richiedono da parte del paziente delle piccole attenzioni:

  • Prelievo del sangue venoso per la Digossina: effettuare il prelievo tra le 12 e le 24 ore dopo l’assunzione del farmaco e seguendo il consiglio del medico curante.
  • Prelievo del sangue venoso per farmaci anti-epilettici e Litio: effettuare il prelievo prima dell’assunzione del farmaco.
  • Prelievo del sangue venoso per dosaggio ormoni tiroidei: non è necessario il digiuno, nei 2-3 mesi precedenti non si deve essere stati sottoposti ad esami con mezzo di contrasto iodato.
  • Prelievo venoso per dosaggio della prolattina: il prelievo deve essere eseguito a digiuno e a riposo, per cui prima dell’esame il Paziente viene fatto sdraiare sul lettino per 20-30 minuti.
  • Prelievo venoso per il dosaggio del PSA: è consigliabile astenersi da rapporti sessuali la sera precedente il prelievo. Nei dieci giorni precedenti non effettuare esplorazioni rettali o colonscopie.
  • Curva da carico di glucosio: si esegue un primo prelievo a digiuno, quindi si somministrano 75 gr. di glucosio sciolto in acqua e si provvede ad un prelievo di sangue dopo 2 ore. Per un esame più dettagliato e preciso si esegue un prelievo di sangue ogni 30 minuti fino alla terza-quarta ora. Si consiglia di giungere in laboratorio muniti di 75 gr. di glucosio da comprare in farmacia.
  • Prelievo di sangue venoso per intolleranze alimentari: il prelievo viene effettuato esclusivamente a digiuno da almeno 8-10 ore. Sotto controllo medico sospendere almeno 48 ore prima del prelievo i farmaci a base di cortisone o altri steroidi.
  • Prelievo per glicemia post-prandiale: nei tre giorni precedenti l’esame il paziente non deve variare le proprie abitudini alimentari e il pasto deve contenere almeno 100 grammi di glucosio. Il prelievo venoso viene eseguito due ore dopo la fine del pasto.

RISCHI:

  • Bisogna tenere premuto il batuffolo di cotone per 10 minuti perché altrimenti si potrebbe generare un versamento. L’assunzione di particolari farmaci potrebbe ritardare la coagulazione;
  • Pazienti particolarmente sensibili o in stato emozionale alterato potrebbero svenire. Per tale ragione è importante accordare preliminarmente con l’operatore la posizione del prelievo (seduto, sdraiato, con assistenza di personale aggiuntivo, ecc..);
  • In ogni caso si consiglia di avvertire l’operatore prima di iniziare il prelievo.

 

PRELIEVO MICROBIOLOGICO DI TAMPONI E PAP-TEST

Per le analisi del sangue è consigliabile recarsi a digiuno presso una delle nostre sedi. Ci sono degli esami del sangue che richiedono da parte del paziente delle piccole attenzioni:

  • Tampone faringeo: è consigliabile un digiuno di circa 30 minuti. La terapia antibiotica deve essere sospesa da almeno 8 giorni, salvo diversa indicazione del medico curante. La risposta viene consegnata entro 48 ore. Nel referto del tampone faringeo colturale viene indicata la presenza o assenza dello Streptococco beta emolitico di Gruppo A e viene indicata la conta delle colonie per fornire un’informazione maggiore sull’esito dell’esame a differenza del test rapido. Nel referto non vengono indicati i valori minimi e massimi di riferimento di normalità relativi alla conta delle colonie dello streptococco beta emolitico di Gruppo A , in quanto lo stesso è un germe non saprofita. Il tampone faringeo colturale non sostituisce il quadro clinico, la scelta di trattare farmacologicamente la presenza dello Streptococco beta emolitico di Gruppo A è a discrezione del medico curante in base alla conta delle colonie, all’anamnesi e alla storia clinica del paziente.
  • Tampone auricolare: è preferibile non pulire in alcun modo il condotto auricolare prima del prelievo. La terapia antibiotica deve essere sospesa da almeno 8 giorni salvo diversa indicazione del medico curante. La risposta viene consegnata dopo 48 ore.
  • Tampone vaginale o uretrale femminile: è consigliabile che le perdite ematiche mestruali siano terminate da almeno tre giorni ed astenersi dai rapporti sessuali la sera antecedente l’esame. La mattina in cui si desidera effettuare il prelievo lavarsi possibilmente i genitali solo con acqua. La terapia antibiotica o antimicotica deve essere sospesa da almeno 8 giorni. La risposta viene consegnata dopo 48 ore. Successivamente al prelievo si potrebbero presentare delle piccole perdite ematiche.
  • Tampone uretrale maschile: è consigliabile astenersi dai rapporti sessuali la sera antecedente l’esame, non urinare per quattro ore prima dell’esame e aver sospeso la terapia antibiotica e antimicotica da almeno 8 giorni. La risposta viene consegnata dopo 48 ore.
  • Pap-test (striscio vaginale): è preferibile non eseguire il prelievo durante il ciclo mestruale e nei giorni immediatamente successivi; il periodo consigliabile è attorno alla metà del ciclo. E’ bene astenersi dai rapporti sessuali nelle 24 ore che precedono il test ed evitare lavande interne o impiegare creme, ovuli o candelette vaginali nelle 24 ore precedenti. Non è necessario sospendere terapie salvo diversa indicazione del curante. In seguito al prelievo del pap-test la paziente potrebbe presentare nelle ore successive delle piccole perdite ematiche rosate.

 

TAMPONE RAPIDO ANTIGENICO SARS COVID2

  • Cos’è: è la ricerca nei campioni respiratori, di proteine virali (antigeni).
  • Modalità: di raccolta del campione è la stessa del tampone molecolare (tampone nasofaringeo).
  • Tempi di risposta: circa 15 min.
  • Sensibilità e specificità di questo test è inferiore al test molecolare. Ciò comporta la possibilità di risultati falsi negatavi in presenza di bassa carica virale (tc > 25 – cicli di estrazione dell’Rna) oltre alla necessità di confermare i risultati positivi mediante il tampone molecolare. Pur considerando la possibilità dei risultati falsi positivi ( per questo i test antigenici positivi vengono confermati dal tampone molecolare ) e di falsi negativi ( la sensibilità non è certo pari a l 100% e inoltre bisogna considerare il “periodo finestra” fra il momento dell’esposizione a rischio e la comparsa della positività), grazie all’uso di tali test rapidi è stato intercettato comunque un rilevante numero di contagiati, probabilmente con altre cariche virali che sarebbero stati individuati in altro modo. Il test molecolare rimane tuttora il test di riferimento per la diagnosi di SARS-COv-2. I test antigenici rapidi non possono essere utili in determinati contesti come lo screening rapido di numerose persone.
  • Risultati del test: tampone antigenico.
  • Cosa vuo dire e cosa si deve fare se risulta negativo: sulla base del test, delle sue caratteristiche e dei limiti, non vi è evidenza di un infezione da SARcov2 in atto ad ELEVATA CARICA VIRALE. Si sottolinea tuttavia che il test di riferimento per la diagnosi di infezione da SARSCOV2 rimane tuttora il test Molecolare. Non si può escludere la possibilità di un ‘infezione in atto con Bassa Carica Virale.
  • Se risulta positivo il test: vuol dire che c’è un’infezione in atto da Sars Covid-2. Per conoscere la carica virale si può eseguire un tampone molecolare. Il paziente deve rimanere in isolamento per 5 giorni e non è necessari eseguire un tampone di controllo per uscire dall’isolamento. Potrà eseguire il tampone o nella stessa seduta presso il laboratorio di fiducia. L’operatore provvederà a scansionare tutta la documentazione e consegnerà il modello SRIT, in cui verrà rilasciato il codice con cui effettuare il ritiro del referto online sul nostro sito (www.jacaroni.it).
  • Fase esecuzione test: il test verrà eseguito dall’infermiera munita di appositi DPI (mascherina FPP2, tuta, copricapo, occhiali, visiera, copri scarpe, triplo guanto). Il nome del test che verrà utilizzato sarà riportato sul referto, al momento dell’esame il kit verrà aperto e codificato davanti al paziente con il n° progressivo della giornata e dietro il nome del paziente. Il test verrà eseguito tramite tampone rinofaringeo apposito e verrà processato come da manuale del kit. Il kit a quel punto verrà sottoposto a tempi tecnici di valutazione e nell’arco di 15 minuti. SE risulterà negativo il paziente sarà libero di tornare alla propria attività, se positivo come sopra riportato dovrà sottoporsi a tampone molecolare covid19. IL referto potrà essere scaricato entro le 24 ore successive, con i codici di acceso rilasciati al momento dell’accettazione al paziente su MOD SRIT. Nel frattempo il paziente dovrà continuare a rispettare le misure di distanziamento sociale e contenimento previste dallo stato italiano. Qualora il paziente dovesse scegliere di effettuare il tempone molecolare di conferma presso il Centro Jacaroni e quest’ultimo dovesse risultare positivo al tampone molecolare verrà avvisato da Jacaroni Centro Diagnostico, così come il medico di medicina generale e il Servizio di Igiene, Se dovesse scegliere di effettuare il tampone molecolare presso l’asl il Centro Jacaroni avvierà il percorso di presa in carico da parte del territorio per avviare il percorso per l’esecuzione del tampone oro-rinofaringeo per la ricerca del Covid19 presso l’asl. I tempi tecnici con cui verrà chiamato non dipendono dal Centro Jacaroni. Ai fini del controllo epidemiologico i risultati del test verranno comunque comunicati ai competenti servizi ISP dell’Azienda Sanitaria Locale, alla Regione e al MMG. Il test qualitativo IGG/IGM rapido è stato dismesso.

 

TEST MOLECOLARE SU TAMPONE ORO/RINO-FARINGEO PER LA RICERCA DEL COVID19

Nel dicembre 2019, in Cina, precisamente nella città di Wuhan (provincia di Hubei) è stata individuata nell’uomo una forma di polmonite atipica sostenuta da un nuovo coronavirus identificato come SARS – Cov2 (Severe Acute Respiratory Syndrome Coronavirus 2) coronavirus che causa COVID – 19. I coronavirus sono virus provvisti di capside a singolo filamento di RNA a senso positivo (RNA++ ) di circa 30 kilo basi che codifica per 7 proteine virali. Al microscopio elettronico a trasmissione, i virioni appaiono sferici con una forma a ‘corona’. Questo particolare aspetto è dovuto alla presenza della proteina ‘spike’ rappresentata dalla glicoproteina. L’agente eziologico della malattia COVID – 19 è stato ritrovato in vari distretti delle vie respiratorie superiori e inferiori come faringe, rinofaringe, espettorato e fluido bronchiale. L’RNA virale è stato riscontrato con frequenza variabile anche nelle feci e nel sangue di pazienti COVID – 19. Tuttavia, la possibilità di infezione a partire da questi materiali è al momento controversa.

Campioni biologici per diagnosi di COVID-19
Per la diagnosi di infezione da SARS-CoV-2 il campione di elezione è un campione delle vie respiratorie. Questo può essere delle alte vie respiratorie (tampone nasale, tampone oro-faringeo, tampone rino-faringeo) e più raramente, ove disponibili, delle basse vie respiratorie: aspirato endo-tracheale o lavaggio bronco-alveolare (Broncho-Alveolar Lavage, BAL).

Tamponi rinofaringeo e orofaringeo
Il prelievo del tampone rinofaringeo e orofaringeo è una procedura che consiste nel prelievo di muco che riveste le cellule superficiali della mucosa del rinofaringe o dell’orofaringe, mediante un tampone (attualmente sono disponibili dei tamponi in materiale sintetico capaci di trattenere molto più materiale organico rispetto ai tamponi di ovatta). Il tampone rinofaringeo, allo stato attuale delle conoscenze scientifiche acquisite durante la pandemia COVID19, è il tampone che ha la maggior sensibilità e specificità diagnostica e, di fatto, includendo il tampone nasale. Anche l’OMS e i CDC di Atlanta confermano che il tampone rinofaringeo è il gold standard.

Caratteristiche
Il test viene effettuato presso la sede del Centro Jacaroni di Zona Fiori, ed elaborato e refertato presso l’istituto analisi cliniche Minerva con strumentazione In Genius Elitech . La tecnica consente di rilevare la presenza del virus con tecnica PCR real time.

Documentazione necessaria
Documento di riconoscimento, tessera sanitaria.

Modalita’ di accesso al tampone
Il tampone si esegue previo appuntamento , rispettando l’orario accordato.
Una volta arrivato in sede, il paziente potrà entrare in struttura nel rispetto del distanziamento sociale , prendere il numero dal TOTEM. Una volta preso il numero dovrà accomodarsi nelle sale d’attesa all’interno della struttura rispettando la distanza di sicurezza, in attesa che venga chiamato a fare l’accettazione e l’esecuzione del tampone nello studio dedicato.
Il personale infermieristico eseguirà il test nel rispetto di rigidi protocolli di sicurezza e protezione a tutela dei pazienti e degli operatori. Il tampone verrà effettuato in entrambe le narici , provocando un po’ di dolore, fastidio o lacrimazione degli occhi e residua a volte irritazione.

Risultati del test

  • NEGATIVO: non c’è evidenza microbiologica di un’infezione da SARS–Cov2 in atto;
  • POSITIVO: c’è la presenza di RNA di 2 o + geni del virus SARS-Cov2.

I risultati del tampone, sia positivo che negativo, saranno trasmessi al sistema di biosorveglianza della Regione Umbria e all’Azienda Usl ai fini della sorveglianza dell’epidemia da SARS-Cov2.

 

 

TOSSICOLOGIA FORENSE

Consenso esami tossicologici su urine: la raccolta delle urine deve essere effettuata direttamente in laboratorio secondo la normativa vigente e accompagnata da consenso firmato (v. consenso Mod. TOSS).

 

 

GEL PIASTRINICO

Il nostro laboratorio è autorizzato con D.D.1694 del 04/03/2016 Regione Umbria ed è operante sotto il controllo del Centro Trasfusionale.
Questa terapia può essere effettuata solo da laboratori autorizzati dalla Regione ed in Italia siamo veramente pochi.

Cosa è il gel piastrinico?
È un emocomponente autologo ad uso non trasfusionale ricchissimo di fattori di crescita (GFs) prodotto dal sangue del paziente. I fattori di crescita, rilasciati localmente, innescano vari meccanismi di rigenerazione e riparazione tessutale.

Quali sono le patologie che si possono trattare con il gel piastrinico?

  • Patologie interarticolari del ginocchio e dell’anca;
  • Riduzione e atrofia della cartilagine, lesioni meniscali, artrosi, ecc.;
  • Patologie tendinee croniche: tendinopatia achillea, rotulea, della spalla (cuffia dei rotatori), ischiatica, epicondilite, ecc.;
  • In dermatologia e medicina estetica;
  • In odontoiatria;
  • In chirurgia rigenerativa e chirurgia plastica;
  • Nelle lesioni muscolari.

Come si ottiene il gel piastrinico?

  • Si preleva una modesta quantità di sangue al paziente;
  • Con particolari procedimenti di laboratorio si prepara un concentrato di piastrine (PRP);
  • Questo concentrato di piastrine viene “attivato” e subito dopo iniettato nella zona da curare.

Nel nostro centro il PRP non viene congelato per essere utilizzato successivamente, ma viene utilizzato subito per impedire che le piastrine perdano alcune delle loro proprietà ed inoltre viene prestata la massima attenzione in fase di prelievo, nel trattamento in laboratorio e durante l’infiltrazione.
Per infiltrazioni di gel piastrinico è necessario prendere appuntamento previa visita con il medico specialistico.
Consenso al trattamento con gel piastrinico: il paziente può essere sottoposto al prelievo del campione per la preparazione del PRP solo dopo aver firmato l’apposito consenso (v. consenso Mod. CGEL).

 

 

INFILTRAZIONI DELLE FACCETTE ARTICOLARI/NEUROFORAMINALI

Tra le cause del dolore lombare vi è l’infiammazione delle articolazioni interapofisarie per degenerazione artrosica o per l’instabilità conseguente alla degenerazione discale. Il dolore è causato dallo schiacciamento della membrana sinoviale che riveste la superficie dei processi articolari. La sintomatologia dolorosa causata dall’irritazione di queste articolazioni ha alcune caratteristiche peculiari ed altre invece che si sovrappongono ad altri tipi di dolore lombare di origine diversa. La specificità dei sintomi clinici fa sì che la diagnosi possa essere sospettata ma non dimostrata. Per accertare la diagnosi è indispensabile l’infiltrazione delle faccette articolari con anestetico locale ed un cortisonico. Se la paziente/il paziente trae beneficio da questa procedura la causa del dolore lombare è l’infiammazione delle articolazioni interapofisarie.

Come viene eseguito l’intervento (sotto guida TAC):
Durante l’intervento sarà posizionato sul lettino in posizione prona. La procedura richiede circa 20-40 minuti a seconda del numero di articolazioni interapofisarie da infiltrare. Attraverso un ago sottile si raggiunge l’articolazione interapofisaria, si supera la capsula articolare e si procede all’infiltrazione con anestetico locale ed un cortisonico. Nel caso del neuroforame, un sottile ago verrà introdotto attraverso la cute ed i muscoli lombari fino a raggiungerlo. Dopodiché è possibile iniettare i farmaci (cortisone e anestetico locale).
Informare i sanitari di allergie note.

Probabilità di successo e complicanze:
Talvolta le marcate alterazioni artrosiche dell’articolazione non consentono l’infiltrazione intra-articolare; in questi casi si procede al rilascio del farmaco in sede periarticolare. Complicanze come sanguinamenti e o infezioni sono riportati nella letteratura scientifica come estremamente rari. Nell’infiltrazione del neuroforame possono verificarsi complicanze rare, in particolare sanguinamenti, ematoma spinale, infezioni del disco e/o dei tessuti paravertebrali (spondilodiscite).

Post-procedurale:
AI termine della procedura Lei rimarrà in osservazione per circa 30 minuti dopodiché verrà rivalutata la sua sintomatologia prima della dimissione. È indicata una successiva valutazione specialistica per la verifica dei risultati e in caso di complicanza (v. consenso MOD. CINF).

 

 

DIAGNOSTICA PER IMMAGINI – ECOGRAFIA

Ecografie: è un esame assolutamente privo di rischi e senza alcuna controindicazione, e può essere impiegata nello studio degli organi delle varie regioni corporee.
L’indagine ecografica non è dolorosa né fastidiosa; il medico radiologo spalma un gel conduttore sulla superficie cutanea in corrispondenza degli organi sottoposti ad analisi. Fondamentale è l’esperienza e capacità del medico, al quale è richiesta sia un’elevata preparazione a riconoscere le immagini ecografiche, sia un’approfondita conoscenza della fisiopatologia.
Nel nostro centro si eseguono:

  • Ecografie tiroidee e della paratiroide: non è necessaria nessuna preparazione;
  • Ecografie dell’addome superiore: per buona riuscita dell’esame è necessario che il tratto digerente sia quanto più possibile privo di contenuto solido gassoso. Nei due giorni che precedono l’ecografia si consiglia una dieta povera di scorie, per questo composta da carne o pesce (lesso o ai ferri), formaggi stagionati con moderazione e frutta ben sbucciata. Andranno evitate: verdure, bevande gassate, alcolici, pane, pasta e altri cereali, specie se integrali, caramelle, confetti e fumo di sigarette. Durante questo lasso di tempo è concesso soltanto il consumo di acqua, rigorosamente non gassata. Per ridurre ulteriormente la presenza di gas nel tratto gastroenterico, si consiglia l’assunzione di carbone vegetale o simeticone nei due giorni precedenti l’esame, dopo i pasti principali;
  • Ecografie dell’addome inferiore e apparato urinario: seguire le istruzioni della preparazione addome superiore, inoltre è indispensabile avere la vescica piena. Pertanto un’ora prima dell’esame, dopo aver svuotato la vescica, si consiglia di bere gradualmente, a piccoli sorsi, un litro di acqua non gassata, trattenendo l’urina sino al termine dell’indagine ecografica. In pazienti con grave insufficienza renale o cardiaca o che per altre ragioni non possono assumere grandi quantità di cibi, si consiglia di astenersi dall’urinare per 4-6 ore, bevendo normalmente secondo le proprie abitudini di vita;
  • Ecografie dell’addome completo: per la preparazione attenersi alle istruzioni per l’addome superiore ed inferiore;
  • Ecografie articolari: non è necessaria nessuna preparazione;
  • Ecografie dei linfonodi: non è necessaria nessuna preparazione;
  • Ecografie dei reni e surreni: per la preparazione attenersi alle istruzioni per l’addome inferiore-apparato urinario;
  • Ecografie dei tessuti molli: non è necessaria nessuna preparazione;
  • Ecografie di fegato e vie biliari: per la preparazione attenersi alle istruzioni per l’addome superiore;
  • Ecografie delle ghiandole salivari: non è necessaria alcuna preparazione;
  • Ecografie della milza: non è necessaria alcuna preparazione;
  • Ecografie del ginocchio: non è necessaria alcuna preparazione;
  • Ecografie della spalla: non è necessaria alcuna preparazione;
  • Ecografie testicolari: non è necessaria alcuna preparazione;
  • Ecografie prostatiche transrettali: oltre alla preparazione vista per l’addome inferiore, da una a tre ore prima dell’esame eseguire un clistere di pulizia dell’ampolla rettale, tipo clismafleet (da acquistare in farmacia). Occorre, quindi, presentarsi all’esame con ampolla pulita e vescica piena (possibilmente non urinare per qualche ora e bere acqua non gassata nell’ora precedente l’esame).

Eco-colordoppler: è un’indagine dello studio dei vasi che sfrutta sia le possibilità dell’ecografia sia quelle del doppler. Viene eseguito con le stesse modalità dell’ecografia, quindi i risultati dell’esame sono immediatamente disponibili.
Non è un esame assolutamente invasivo.
Nel nostro centro si eseguono:

  • Eco-colordoppler aorta addominale;
  • Eco-colordlopper arterie renali;
  • Eco-colordoppler arti inferiori;
  • Eco-colordoppler arti superiori;
  • Eco-colordoppler tronchi sovraortici (o carotideo);
  • Eco-colordoppler testicolare;
  • Eco-colordoppler tiroideo.

 

 

ECOGRAFIA GINECOLOGICA

Che cosa è? Si tratta di un esame ecografico dell’apparato genitale femminile interno (utero e annessi ovvero tube e ovaie).

Come si esegue? L’ecografia ginecologica può essere effettuata in tre modi:

  • Ecografia trans-vaginale: esame effettuato dopo svuotamento della vescica introducendo una sonda all’interno della vagina coperta da un guanto o un involucro apposito monouso. Essa rappresenta la modalità di effettuazione più indicata nella maggior parte delle condizioni cliniche.
  • Ecografia trans-addominale: esame effettuato dopo adeguato riempimento vescicale appoggiando la sonda sull’addome, soprattutto in presenza di condizioni particolari (es. paziente virgo, stenosi vaginale) o in caso di quesiti specifici come in presenza di voluminose cisti ovariche non completamente valutabili per via trans-vaginale o trans-rettale.
  • Ecografia trans-rettale: esame effettuato dopo lo svuotamento della vescica introducendo una sonda all’interno del canale anorettale coperta da un guanto o da un coprisonda monouso. L’ecografia trans-rettale consente una valutazione dell’apparato genitale interno con buona risoluzione e rappresenta una alternativa all’approccio transvaginale in caso di specifiche condizioni cliniche (paziente virgo, stenosi vaginale, pregressa terapia radiante…).

Quando si esegue? È un esame doloroso? L’esame ecografico ginecologico ed in particolare quello eseguito per via trans-vaginale può essere eseguito in ogni momento del ciclo mestruale o in menopausa; a volte è opportuno effettuare l’ecografia in un particolare periodo del ciclo.
L’ecografia ginecologica rappresenta un esame generalmente indolore (al massimo può causare un lieve fastidio), privo di effetti collaterali e non richiede una particolare preparazione della paziente.

A cosa serve l’ecografia trans-vaginale? L’esame può avere molteplici finalità, ad esempio: identificare condizioni patologiche anatomo/funzionali dei genitali interni femminili, identificare condizioni anatomiche a rischio oncologico, il monitoraggio delle pazienti sottoposte a terapie mediche/chirurgiche, rilevare modificazioni eventuali di organi e strutture pelviche conseguenti a processi patologici dell’apparato genitale.

Quali sono i limiti dell’esame? L’ecografia ginecologica ha dei limiti: nel 10% circa degli esami ecografici l’endometrio non sarà visualizzabile; nella post-menopausa è possibile non riuscire ad evidenziare le ovaie. L’accuratezza dell’ecografia ginecologica, anche se condotta nelle migliori condizioni operative, non è del 100% ed è limitato da determinate condizioni cliniche come la paziente obesa, l’utero in asse, la presenza di intenso meteorismo intestinale, la presenza di voluminosi fibromi uterini che possono impedire una corretta visualizzazione dell’endometrio e delle ovaie.
Sebbene l’ecografia trans-vaginale sia una metodica accurata nella diagnosi differenziale fra neoformazioni benigne e maligne, l’impiego di tale esame nello screening delle neoplasie ginecologiche non è attualmente supportato da dati scientifici validi.
Lo screening per tumore ovarico, non raccomandato nella popolazione generale, è invece suggerito nella popolazione femminile ad alto rischio eredo-familiare (mutazione a carico dei geni BRCA 1-2 e Sindrome di Lynch) in caso di rifiuto o controindicazione alla chirurgia profilattica.

Dopo l’esame possono rendersi necessari ulteriori approfondimenti? A discrezione del medico l’esame potrebbe essere completato con una ecografia trans-addominale. Talvolta può essere utile ripetere l’esame a distanza di tempo, al fine di valutare l’evoluzione dei reperti ecografici rilevati o integrare i risultati con quelli di altre metodiche di diagnostica per immagine (TAC, RMN, PET…) o esami di laboratorio (dosaggio markers tumorali, dosaggi ormonali, valutazione degli indici infiammatori).

 

 

Diagnostica per Immagini – ESOFAGOGASTRODUODENOSCOPIA

La Gastroscopia è un esame mediante il quale il Medico può osservare il tratto superiore dell’apparato digerente per valutare se esiste qualche lesione responsabile dei Suoi disturbi. Permette anche di ottenere in modo semplice ed indolore dei campioni di tessuto da esaminare. Il gastroscopio è un tubo flessibile di 8 mm. di diametro con una telecamera alla sua estremità, che verrà introdotto attraverso la bocca nell’esofago e quindi nello stomaco e nel duodeno. L’esame in genere non è doloroso, ma provoca comunque un certo fastidio. Allo scopo di rendere l’esame più accettabile può rendersi necessaria la somministrazione di farmaci sedativi.

Descrizione e preparazione all’esame: Il paziente deve presentarsi digiuno da almeno 6-8 h con eventuale accertamenti precedenti da presentare al medico nel colloquio prima dell’esecuzione del esame. Non è necessario interrompere alcuna terapia farmacologica a meno che non venga richiesto specificatamente dal medico che deve essere comunque informato sulle malattie del paziente, sui farmaci assunti e sulle eventuali allergie. Va però evitata l’assunzione di antiacidi o sucralfato che ostacolerebbero la visione endoscopica. Per rendere l’esame meno disagevole, viene somministrato in casi dovuti un sedativo in vena e uno spray anestetico in gola. Per questo, essendo sconsigliata la guida dopo l’esame, il paziente deve essere accompagnato da un familiare. Prima dell’esame il paziente deve rimuovere eventuali protesi dentarie mobili. L’introduzione della sonda con l’aria insufflata (riassorbita al termine dell’esplorazione endoscopica) dà luogo alla sensazione di corpo estraneo, riflesso di vomito, sensazione di gonfiore ed eruttazioni. La durata dell’esame diagnostico varia da 2 a 7 min. Il paziente alla fine dell’esame potrà alimentarsi, evitando bevande calde.

Durante l’esame si può verificare:

  • La semplice ispezione visiva degli organi esaminati;
  • Campionamenti bioptici e/o citologici delle lesioni eventuali;
  • Asportazioni di piccoli polipi, tumori superficiali o corpi estranei.

Rischi: Le complicanze dell’EGDS diagnostica (sola esplorativa) sono molto rare, mentre il rischio di complicanze per EGDS operative (per es. emorragia e perforazione) è lievemente maggiore e può comportare a volte il ricorso a intervento chirurgico.
Anche se l’EGDscopia è il gold standard per lo studio dell’apparato digerente superiore, sono possibili falsi negativi specie per lesioni piccole e superficiali (v. consenso Mod. GAS).

 

 

Diagnostica per Immagini – COLONSCOPIA

La Colonscopia è un esame endoscopico condotto introducendo per via anale un tubo sottile e flessibile (colonscopio) del diametro di circa 1.3 cm, fornito in punta di una luce e di una telecamera, che consente l’esplorazione delle pareti interne del retto, del colon ed eventualmente dell’ileo terminale confermando o meno la presenza di malattie.
L’esplorazione può evidenziare lesioni come polipi, tumori, infiammazioni, diverticoli, ma anche fonti di sanguinamenti, ecc. Se indicato è possibile fare biopsie, cioè prelievi di mucosa con apposita pinza, per poterli poi analizzare. L’asportazione dei polipi consente di ridurre drasticamente il rischio di sviluppo del cancro del colon-retto.

Durante l’esame endoscopico dell’apparato digerente inferiore si può fare:

  • La semplice ispezione visiva degli organi esaminati;
  • Campionamenti bioptici e/o citologici delle eventuali lesioni;
  • Asportazioni di polipi (non superiori agli 8 mm).

Descrizione dell’esame: L’esame dura in genere tra 20 e 40 minuti e può provocare dolore causato dall’immissione di aria, dall’avanzamento dello strumento nell’intestino, o per presenza di aderenze esito di precedenti interventi chirurgici. La somministrazione di farmaci sedativi ed antidolorifici (sedo-analgesia) prima o durante l’esame può aiutare a sopportare meglio la colonscopia. L’effetto di questi farmaci controindica tuttavia la guida di autoveicoli e lo svolgimento di attività complesse per 6-8 ore dopo l’esame, pertanto il Paziente dovrà essere accompagnato al domicilio da persona di fiducia e maggiorenne.

Preparazione all’esame: Per eseguire l’esame occorre effettuare una accurata pulizia del colon che consiste in tre giorni di dieta senza scorie (dieta priva di frutta, legumi, verdure, semi e carni rosse).
Il giorno precedente l’esame si inizia la preparazione assumendo ISOCOLAN (4 LITRI IN 4 ORE) iniziando dalle ore 18:00 o a 5 ore dalla fine del pranzo, senza cena, per esami da effettuare il mattino seguente.
Non è necessario interrompere alcuna terapia a meno di specifiche raccomandazioni da parte del medico e comunque al momento dell’esame il paziente deve avvertire il medico delle proprie malattie, dei farmaci assunti e di eventuali allergie ai farmaci.
Iniziato l’esame, l’immissione di aria che distende le pareti dell’intestino per una visione ottimale può provocare qualche fastidio; il paziente può infatti avvertire la sensazione di dover “evacuare”, oppure gonfiore e/o dolore all’addome dovuto ad eventuale presenza di aderenze.
Alla fine dell’esplorazione endoscopica del colon verrà rilasciata insieme al referto medico la registrazione integrale dell’esame. Il paziente può subito alimentarsi e riprendere le normali attività quotidiane.

Preparazione con PLENVU:
Tre giorni prima dell’esame: non mangiare legumi, frutta, verdura ed alimenti contenenti semi (es. pane al sesamo).
In caso di stitichezza (feci dure con frequenza inferiore a 3 volte la settimana) aggiungere nei 5 giorni precedenti l’esame, due bustine al giorno di MOVICOL soluzione orale 25 ML.
Il giorno prima dell’esame: si può consumare una colazione seguita da un pasto leggero (pastina in brodo o yogurt magro senza frutta) da completarsi entro le ore 14. Si può bere nel pomeriggio ma la cena non è permessa. Non bere alcool, latte e nulla di colore rosso o viola o qualunque altra bevanda contenente polpa.
Il giorno dell’esame non è permessa colazione.
Per il successo dell’esame, bisogna acquistare la preparazione indicata sotto:

PREPARAZIONE CON PLENVU (1 litro preparazione) + 1 litro di acqua.

il giorno prima dell’esame ore 20.00 ricostituire la dose 1 di farmaco in ½ litro di acqua e bere lentamente e a piccoli sorsi o con l’aiuto di una cannuccia alternandola a un ulteriore mezzo litro di acqua in non meno di 60 minuti. Bere ulteriori liquidi chiari (acqua, the, camomilla) se si avverte ancora sete. Il giorno stesso dell’esame: 5 ore prima dell’inizio dell’esame è possibile bere una camomilla poi bere la dose 2 di farmaco ricostituita in ½ litro di acqua lentamente e a piccoli sorsi alternandola con un ulteriore mezzo litro di acqua in non meno di 60 minuti. Due ore prima dell’inizio dell’esame interrompere l’assunzione di tutti i liquidi.
Come preparare le due dosi di PLENVU (1 litro)

Rischi: La Colonscopia e la Polipectomia sono generalmente sicure, ma possono presentare complicanze (relativamente rare), talora pericolose per la vita (0.001%). Esistono rischi potenziali legati alla preparazione o alla sedazione, mentre le complicanze possibili direttamente riferibili all’endoscopia sono la perforazione (0.12 – 2.3 %) e/o l’emorragia (0.09 – 6.1 %), possibile anche dopo alcuni giorni. Altri eventi avversi osservati durante o dopo l’esame sono in genere cardiorespiratori (0,1-16%) o infettivi (0.001%), più frequenti in pazienti con difese immunitarie ridotte (v. consenso Mod. COL).

 

 

ESAMI RADIOLOGICI – RX

Informazioni: L’esame radiografico è lo studio di un segmento scheletrico, o di un distretto anatomico attraverso l’utilizzo di radiazioni (raggi X). I raggi X prodotti dall’apparecchiatura radiologica attraversano il corpo del Paziente formando su di un sistema fotosensibile l’immagine del distretto studiato, che viene elaborata, interpretata dal medico radiologo, archiviata e consegnata al Paziente. I raggi X possiedono un’alta energia, potendo quindi trasformare la materia causando un danno che è certo ad alte dosi (ad esempio la radioterapia) e solo di tipo probabilistico nel caso della radiologia; per tale motivo è bene che gli esami radiologici siano prescritti da un medico. Prima e durante l’esame comunque il personale tecnico mette in atto tutte le misure di buona tecnica e protezione dalle radiazioni al fine di ridurre al minimo il rischio di causare un danno.
La radiologia digitale diretta di cui disponiamo è una moderna tecnologia di acquisizione delle immagini radiografiche, che utilizzando un plate consente il salvataggio dell’immagine digitale rendendola subito visualizzabile al monitor. Le immagini generate da un sistema digitale diretto, apparendo più nitide ed avendo un range dinamico più ampio, permettono una migliore accuratezza diagnostica.

Come si svolge l’esame: L’esecuzione di una radiografia non richiede preparazioni particolari. Prima di iniziare la prestazione al Paziente verrà spiegato dal personale tecnico in cosa consiste l’esame. Potrebbe essere richiesto di togliere oggetti metallici e indumenti a livello della zona da studiare, qualora necessario per una buona riuscita dell’esame.

Durata: La durata dell’esame radiografico è molto breve e quantificabile di norma in circa 10/15 minuti (includendo la preparazione del Paziente), ma può ovviamente variare in base al quesito clinico ed alle condizioni del Paziente.

Modalità e tempi di consegna: Il referto viene di norma consegnato entro 24h. Urgenze vengono refertate subito, quando possibile. Appena refertato il paziente riceve un SMS di “Referto pronto” ed esso è subito disponibile sul portale web, previa consegna delle password di accesso (che avviene contestualmente all’accettazione).

Cosa portare: Il giorno dell’appuntamento occorre portate con sé la tessera sanitaria e la prescrizione medica. È inoltre importante portare eventuale precedente documentazione clinica (ad esempio: esami eseguiti, cartella clinica) soprattutto quando attinente all’esame prenotato (v. consenso Mod. CIEF).

 

 

ESAMI RADIOLOGICI – RISONANZA MAGNETICA

Informazioni: la risonanza magnetica è una metodica che si basa sulla fisica dei campi magnetici e permette lo studio dei distretti corporei senza utilizzo di radiazioni ionizzanti. La RM è oggi utilizzata per esaminare: addome, articolazioni, ossa e tessuti molli, sistema nervoso.

La nostra struttura dispone di due apparecchiature di risonanza magnetica:

  • RM APERTA total body GE Signa Excite (0.35 T), particolarmente indicata per Pazienti claustrofobici, con la quale vengono effettuati esami su: colonna vertebrale, rachide cervicale e lombosacrale, bacino, anca, ginocchio, caviglia, piede, spalla, mano, polso, gomito;
  • RM GE Discovery 450 (1.5T), adatta per studi approfonditi in cui si richiedono definizione e significativa risoluzione spaziale. Ha un ampio campo di applicazione, consentendo studi su sistema nervoso, colonna vertebrale rachide in toto, torace, addome, articolazioni e vasi, nonché tutti gli esami che si possono eseguire anche con la risonanza magnetica aperta.

Come si svolge l’esame: Prima di accedere nella sala di esame al Paziente verrà chiesto di compilare un modulo per valutare la presenza di controindicazioni allo svolgimento dell’esame (ad esempio: pacemaker, schegge metalliche, clip e protesi) ed il consenso informato (v. consenso Mod. CIRM).

In seguito verrà chiesto di depositare oggetti in metallo, schede magnetiche, orologi, chiavi, monete. Il personale fornirà al Paziente un camice monouso da indossare per eseguire l’esame, copri calzari, cuffie o tappi per orecchie, e spiegherà al Paziente le modalità in cui verrà eseguita l’indagine.
In generale per eseguire la Risonanza magnetica, al Paziente è richiesta l’immobilità ed il distretto da esaminare deve necessariamente essere posizionato al centro del campo magnetico. È previsto un sistema di interfono che consente di comunicare con l’operatore in qualsiasi momento ed inoltre alla fine di ogni scansione il personale tecnico comunica con il Paziente.
In relazione al quesito clinico può essere somministrato un mezzo di contrasto per via endovenosa, previa prescrizione medico-specialistica. Qualora questo fosse indicato sarà necessario eseguire degli esami del sangue (creatinina, azotemia) (v. consenso Mod. RMC).

Durata: la durata di un esame è circa 30 minuti, periodo che può comunque variare in base al quesito diagnostico, alle condizioni cliniche del Paziente o alla necessità di somministrare un agente di contrasto.

Modalità e tempi di consegna: il referto viene di norma consegnato entro 24h. Urgenze vengono refertate subito, quando possibile. Appena refertato il paziente riceve un SMS di “Referto pronto” ed esso è subito disponibile sul portale web, previa consegna delle password di accesso (che avviene contestualmente all’accettazione).

Cosa portare: il giorno dell’appuntamento occorre portate con sé la tessera sanitaria e la prescrizione medica. È inoltre importante portare eventuale precedente documentazione clinica (ad esempio: esami eseguiti, cartella clinica) soprattutto quando attinente all’esame prenotato.

 

 

ESAMI RADIOLOGICI – TAC

Informazioni: la TC è una metodica di diagnostica per immagini che consente, tramite l’utilizzo di radiazioni ionizzanti, di riprodurre sezioni corporee del Paziente sui tre piani dello spazio. L’esame consente di studiare qualunque parte del corpo umano (organi e tessuti) ed è generalmente breve ed indolore (v. consenso Mod. CITC).

In alcuni casi può risultare necessario, in base al quesito diagnostico, l’utilizzo del mezzo di contrasto (organoiodato) somministrato per via endovenosa. Qualora questo fosse indicato sarà necessario attenersi alla preparazione che verrà fornita dalla nostra segreteria: digiuno; esami di laboratorio (creatinina, azotemia, quadro sieroproteico etc), elettrocardiogramma (v. consenso Mod. CITCM).

Di norma in caso di esame che non prevede l’utilizzo del mezzo di contrasto non è necessaria alcuna preparazione.

Come si svolge l’esame: il Paziente dovrà rimanere sdraiato su di un lettino mobile, eseguendo i comandi forniti dalla voce guida.

Durata: la durata dell’esame è piuttosto breve, normalmente intorno ai 15 minuti, periodo che può comunque variare in base al quesito diagnostico, alle condizioni cliniche del Paziente o alla necessità di somministrare il mezzo di contrasto.

Modalità e tempi di consegna: il referto viene di norma consegnato entro 24h. Urgenze vengono refertate subito, quando possibile. Appena refertato il paziente riceve un SMS di “Referto pronto” ed esso è subito disponibile sul portale web, previa consegna delle password di accesso (che avviene contestualmente all’accettazione).

Cosa portare: il giorno dell’appuntamento occorre portate con sé la tessera sanitaria e la prescrizione medica. È inoltre importante portare eventuale precedente documentazione clinica (ad esempio: esami eseguiti, cartella clinica) soprattutto quando attinente all’esame prenotato.

 

 

UROFLUSSIMETRIA

Cos’è l’uroflussometria: l’uroflussometria è un esame molto semplice, non invasivo che permette di studiare il flusso dell’urina. È forse l’esame più utile perché può evidenziare se è presente un’ostruzione significativa nell’urinare oppure no.

È quindi un esame indicato soprattutto in presenza di sintomi che possano far supporre un problema che alteri il flusso di urina. Per esempio: getto debole, prolungato gocciolamento post-minzionale, frequenza e urgenza minzionale, incontinenza urinaria, sensazione di svuotamento vescicale incompleto.

Come si esegue l’uroflussometria: è un esame assolutamente non invasivo e indolore. Consiste nell’urinare in un contenitore speciale, simile a un imbuto, connesso a una strumentazione (uroflussometro), che misura la quantità di urina emessa nell’unità di tempo. II comportamento del getto urinario viene visualizzato sotto forma di un tracciato, che permette di capire se c’è un ostacolo al flusso urinario.Per rendere l’esame attendibile, è necessario arrivare al momento del test con un moderato desiderio di urinare, infatti una minzione che richiede di essere forzata o l’emissione di una quantità di urina eccessiva potrebbe falsare l’esame.

II paziente dovrebbe pertanto bere una quantità d’acqua tale da creare uno stimolo fisiologico, ma senza esagerare. Solitamente viene consigliato di bere (dopo aver urinato) più o meno ½ litro d’acqua 2 ore prima del test.

Se necessario verrà verificato il riempimento vescicale prima dell’esecuzione dell’esame.Al termine dell’uroflussometria, viene solitamente eseguita un’ecografia della vescica per valutare se vi è rimasta ancora dell’urina (cosiddetto “residuo post-minzionale”). L’esame dura circa un quarto d’ora.

 

 

L’INDAGINE URODINAMICA

L’indagine urodinamica è un esame che consente la valutazione funzionale dell’apparato vescico-uretrale. L’indicazione all’esame viene posta dallo Specialista in base a definite condizioni, quali: incontinenza urinaria, ritenzione, alterata dinamica minzionale, sindrome dolorosa vescico-pelvica, prolasso genitale associate o meno ad altre disfunzioni degli organi endopelvici o a patologie organiche locoregionali.

Descrizione dell’esame: viene effettuato mediante introduzione in vescica, attraverso l’uretra, di un piccolo catetere (sterile, monouso, diametro 3-4 mm) e di una piccola sonda (palloncino) nel retto. Essi vengono collegati ad una apparecchiatura computerizzata che, mentre infonde Soluzione fisiologica sterile dentro la vescica, registra la pressione all’interno della vescica stessa, a vari gradi di riempimento, e all’interno dell’addome.
In regime ambulatoriale, la valutazione urodinamica assolve un compito essenzialmente diagnostico (e non terapeutico) e costituisce indagine minimamente invasiva. La durata dell’esame varia normalmente da 20 a 40 minuti.

Preparazione all’esame: per la prevenzione delle infezioni è pertanto prevista l’assunzione di antibiotico iniziando il giorno prima dell’esame per i tre giorni a seguire. Si richiede inoltre anche un esame colturale delle urine recente. Non sono necessari digiuno o dieta. In caso di stipsi, la sera prima effettuare una peretta per la pulizia o utilizzare una supposta di glicerina. Un’ora prima dell’appuntamento svuotare la vescica e bere circa 500 ml di acqua (non eccedere tale quantità).

Rischi: le possibili complicanze o effetti secondari spiacevoli, evidenziabili per breve tempo dopo l’esame urodinamico, possono essere: infezione urinaria o prostatica, lieve e transitorio sanguinamento, bruciore durante la minzione.

 

 

ALLERGOLOGIA

I test cutanei con allergeni comuni sono una metodica sicura e sensibile, anche se raramente sono state descritte reazioni sistemiche associate all’esecuzione dei test stessi (v. consenso Mod. CALL).